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2022-10-09 22:05:10 By : Ms. King Ding

Giornalista freelance. Nato a Cagliari nel 1993, si laurea in Lingue e Comunicazione per poi proseguire gli studi nell’ambito del giornalismo. Muove i primi passi professionali in una webradio e si dedica negli anni all’informazione online. Scrive di cronaca, politica e altre tematiche legate all’attualità.

Bungee jumping fatale per una donna di 33 anni, morta in seguito a un terribile incidente in Kazakistan. La corda che la teneva legata si è spezzata dopo il lancio nel vuoto: la vittima, che si chiamava Yevgenia Leontyeva, si è schiantata al suolo sotto lo sguardo pietrificato del marito. Il tragico episodio ha fatto finire nei guai il gestore dell’impianto.

Era la prima volta che la 33enne si cimentava nel bungee jumping. E quella che doveva essere una nuova esperienza adrenalinica ha messo invece fine alla sua vita.

Il volo culminato in tragedia è stato ripreso dalla videocamera del marito, che nulla ha potuto fare mentre filmava la terribile scena. La coppia aveva tre figli, tutti minorenni.

Fonte foto: 123RF Una donna mentre fa bungee jumping

L’uomo, come poi raccontato successivamente, aveva incoraggiato la moglie prima di lanciarsi, chiaramente inconsapevole di quanto sarebbe accaduto nel giro di pochi istanti. La donna, prima di finire al suolo, ha fatto un volo di oltre trenta metri.

Immediati i soccorsi e il trasporto in ospedale, ma per lei non c’è stato nulla da fare. “Si è schiantata davanti ai miei occhi”, ha dichiarato in tribunale il marito disperato.

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La corda che teneva legata Yevgenia Leontyeva, secondo quanto ricostruito dall’inchiesta, non era stata fissata in maniera adeguata e si è spezzata, cedendo al peso del corpo in caduta libera.

Per la morte della 33enne il gestore dell’impianto in Kazakistan, Alexander Muznikas, è stato condannato con l’accusa di non aver rispettato le norme di sicurezza e per aver causato la morte per negligenza. Come stabilito dalla sentenza dovrà scontare quattro anni di carcere.

Quella del bungee jumping è un’attività sportiva estrema nata come prova di coraggio.

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Consiste nel lanciarsi da un luogo elevato dopo essere stati imbracati con una corda elastica: una estremità è fissata al corpo, generalmente alle caviglie, mentre l’altra è ancorata alla base da cui avviene il lancio. L’attrezzatura consente di rendere graduale la decelerazione dopo la caduta libera nel vuoto.

L’adrenalinica pratica prende ispirazione da un antico rituale d’iniziazione delle isole del Pacifico, secondo il quale gli uomini più giovani, per dimostrare il loro coraggio, dovevano lanciarsi da un altezza di almeno 10 metri con una liana legata alla caviglia.

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