L'uomo, secondo la ricostruzione fatta, si trovava nel vano dell'ascensore per la saldatura di alcuni elementi quando, ad un certo punto, è stato schiacciato dal contrappeso. A condurre le indagini su quello che è successo sono stati gli ispettore dell'Uopsal assieme al personale del Commissariato di Riva del Garda

ARCO. Aveva 30 anni,  Nicolae Catalan originario dalla Romania, l'uomo che ha perso la vita ieri sera nel drammatico incidente sul lavoro avvenuto nella Casa di cura Eremo di Arco. Si tratta del titolare dell'azienda che stava svolgendo, in subappalto per una ditta altoatesina, dei lavori di sistemazione e manutenzione ad un ascensore della struttura.

L'allarme è scattato attorno alle 20 e quando sono arrivati i soccorsi sanitari, purtroppo, per lui non c'era più nulla da fare. A condurre le indagini su quello che è successo sono stati gli ispettori dell'Uopsal assieme al personale del Commissariato di Riva del Garda.

Secondo i rilievi fatti e le testimonianze raccolte, l'uomo si trovava nel vano dell'ascensore per un intervento. Stava procedendo alla saldatura di alcuni elementi quando, ad un certo punto, sempre secondo le testimonianze raccolte, avrebbe dato indicazione ad un proprio dipendente di prendere del materiale.

Nell'utilizzo dell'ascensore, però, sempre secondo la ricostruzione fatta, si sarebbe spostato un contrappeso che avrebbe schiacciato il 36enne provocandogli ferite mortali.

L'uomo non sembra essersi accorto del movimento del contrappeso ed è stato trovato a terra privo di vita.

Immediatamente è stato dato l'allarme e sul posto si sono portati i soccorsi sanitari con l'equipe medica d'emergenza. Purtroppo, però, i tentativi di rianimazione del giovane si sono rivelati vani.

Come già detto, le indagini per ricostruire esattamente l'accaduto sono state portate avanti dalla polizia e dagli ispettori dell'Unità operativa di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro.