L’ascensore contestato e, a destra, Piero Angela (archivio)
A Venezia l’ascensore di Palazzo Contarini Pisani finisce in Procura . E non per un esposto della famiglia che si è opposta ai lavori (e che sta dando battaglia legale al Tar) ma perché sono state appurate irregolarità proprio nel condominio dove all’ultimo piano ha casa anche il giornalista, scrittore e conduttore televisivo Piero Angela . È stata installata una scaletta di metallo non prevista, necessaria perché il manufatto non è sistemato al piano terra. Non c’è la «porta del vano» e ci sono tutta una serie di «difformità» che ora dovranno essere aggiustate. Almeno così è emerso a seguito di un sopralluogo del Comune di Venezia. Il caso Contarini Pisani era scoppiato a gennaio, nonostante i ricorsi anti-ascensore siano stati depositati ben prima, proprio nei giorni in cui a Venezia si dibatteva di Ca’ Bernardo : qui un’altra celebrità della televisione italiana, Fiorello , ha acquistato un intero piano e su proposta di un proprietario è stato chiesto di realizzare nell’antica corte appunto un ascensore nonostante il no secco di chi se lo troverebbe di fronte alle finestre della camera da letto e del bagno. Che è la situazione in cui già si trova a convivere la famiglia Pezzangora al Contarini Pisani, sul Canal Grande a due passi da Rialto e di fronte a Ca’ Corner della Regina , museo e anche (seconda) casa di Miuccia Prada .
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L’ascensore è stato costruito in un vano interno dell’edificio e collega il secondo piano all’ultimo. Morale della favola, oscura le finestre del lato notte di casa Pezzangora . Ma non è questo il problema emerso negli accertamenti avvenuti a pochi giorni dalla denuncia pubblica della famiglia. «Sono arrivati otto tra tecnici comunali, Soprintendenza e vigili a verificare i lavori », confermano i Pezzangora. Ogni mese, l’amministrazione predispone un elenco dei «rapporti di opere abusive e delle ordinanze di sospensione » che viene trasmesso alla Procura della Repubblica, alla Regione Veneto, alla Prefettura e al sindaco Luigi Brugnaro: tra quelli di maggio c’è anche la «piattaforma elevatrice» di Palazzo Contarini Pisani perché eseguita «in difformità alla Scia (Segnalazione certificata di inizio attività, ndr ) e all’autorizzazione paesaggistica semplificata», si legge. L’elenco delle irregolarità è lungo. Si parte dal fatto che l’ascensore non è «a quota zero» ma a 68 centimetri d’altezza e per questo è stata realizzata una scaletta di tre gradini «per superare il dislivello». Quindi manca la porta del vano, in ogni piano. Inoltre, al primo, al secondo e al terzo, i parapetti in vetro della passerella «risultano realizzati in dimensioni diverse» rispetto al progetto depositato. Anche il plexiglas che è stato sistemato sulle finestre che guardano sull’ascensore non andrebbe bene. Cosa accadrà ora non è chiaro e c’è il timore che scatti una sanatoria per le irregolarità, qualora fosse possibile nel perimetro delle leggi in materia.
Il problema sorgerebbe dal fatto che il progetto originale era stato depositato cinque anni prima rispetto ai lavori , per cui è stata richiesta una procedura semplificata. Ma nel frattempo, il disegno dell’ascensore sarebbe cambiato in alcune sue parti. La battaglia anti-ascensore («di questo specifico — sottolineano i Pezzangora — noi siamo favorevoli a rendere i luoghi e i palazzi accessibili») dell’unica famiglia contraria non si ferma. A breve dovrebbe essere depositata la sentenza del Tar che rigetta il ricorso : «Andremo fino in fondo — promettono — ricorreremo in appello». Ma per ora l’ascensore resta dov’è.
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