Ha cercato di rannicchiarsi in un'intercapedine, in quei venti centimetri che separano la cabina dell'ascensore dal muro. Un ultimo, disperato e vano tentativo di salvarsi. Fabio Palotti mercoledì scorso, nel tardo pomeriggio, stava lavorando da solo quando qualcuno ha chiamato l'ascensore al palazzo della Farnesina azionando il mezzo che lo ha schiacciato.
L'ora del decesso la stabilirà con esattezza l'autopsia affidata al dottor Antonio Oliva, del Policlinico Gemelli, ma una circostanza è significativa: alle 18,25 il telefono dell'operaio di 39 anni non era più raggiungibile e in linea sulle chat.
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